Ogm, Italia a Bruxelles: stop autorizzazione mais Monsanto in Italia e nell’UE

Fonte: Help Consumatori

 

 

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Ogm, Italia a Bruxelles: stop autorizzazione mais Monsanto in Italia e nell’UE

L’Italia ha chiesto alla Commissione Europea di sospendere l’autorizzazione della messa in coltura di sementi del mais geneticamente modificato della Monsanto in Italia e nell’UE. Il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha inviato richiesta di effettuare una nuova valutazione del Mon810 alla luce delle ultime linee guida, definendo Continua a leggere

Ogm, una ricerca canadese conferma: “La sicurezza alimentare è a rischio”

http://www.ilcambiamento.it
29 Aprile 2011
Mentre l’Alto Adige è ufficialmente OGM-free, grazie alle norme contenute nella legge ‘omnibus’ approvata nell’ultima seduta della Giunta Provinciale di Bolzano e l’uso di sementi OGM in Alto Adige è stato definitivamente messo al bando, gli studi in materia di ogm e sicurezza per la salute umana continuano a mettere in evidenza importanti criticità. Ultimo, ma soltanto in ordine di tempo, è l’interessantissimo studio condotto dagli scienziati dell’Università di Sherbrooke in Canada.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Reproductive Toxicology, è stata condotta su 69 donne, 30 delle quali incinte, Continua a leggere

Semine ogm: il Friuli le vieta per legge

30/03/2011 – C.B. FONTE http://www.aamterranuova.it/article5713.htm

In Friuli Venezia Giulia non si potranno più seminare organismi geneticamente modificati: lo ha deciso il Consiglio regionale, approvando con voto trasversale una legge anti-Ogm. Continua a leggere

Ogm: la Corte di Giustizia europea dà ragione alla Monsanto

http://www.ilcambiamento.it/legislazione_ambientale/ogm_corte_giustizia_ue_da_ragione_monsanto.html
23 Marzo 2011
Dalla Corte di Giustizia europea un duro colpo per il fronte anti-Ogm

La decisione delle autorità francesi di sospendere la coltivazione del mais geneticamente modificato MON 810 della Monsanto è illegale. La Francia, infatti, non poteva imporre il divieto senza aver prima chiesto alla Commissione europea di adottare le misure di emergenza previste nel caso sussistano rischi per la salute e l’ambiente. Continua a leggere

Dietro l’etichetta Puglia: Greenpeace scopre olio Ogm sugli scaffali dei supermercati

FONTE http://www.ilcambiamento.it/dietro_etichetta/greenpeace_ogm_olio_supermercati_puglia.html
Oli prodotti con soia geneticamente modificata a marchio ‘Dentamaro’ sono stati scoperti da Greenpeace in alcuni supermercati della Puglia. I controlli proseguono e l’associazione invita i consumatori a prestare attenzione al momento dell’acquisto: “scovare l’indicazione della presenza di OGM non è facile”.
di Greenpeace


I volontari di Greenpeace hanno scovato in alcuni supermercati pugliesi due prodotti Ogm in vendita. Si tratta dell’olio di soia e dell’olio di semi vari a marchio Dentamaro, prodotti e commercializzati dalla Dentamaro Srl, un’azienda olearia con sede a Bari. Entrambi gli oli, come riportato in etichetta, sono prodotti con soia geneticamente modificata. Continua a leggere

OGM RISO AMARO

http://tuttouno.blogspot.com/2011/01/ogm-riso-amaro.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Tuttouno+%28TUTTOUNO%29

La prima raccolta di alimenti geneticamente modificati, contenente geni umani, è stato approvata per la produzione commerciale.

Il riso creato in laboratorio produce proteine umane (lactoferrine et le lysozyme) che si trovano normalmente nella saliva e latte materno.
Dicono che questo riso possa essere usato per trattare i bambini con diarrea, una delle cause maggiori di morte nel Terzo Mondo. (ndt. ma igiene e acqua potabile non sarebbero più efficaci?) Continua a leggere

Decenni di utilizzo dei pesticidi avrebbero già dovuto metterci in guardia su cosa vuol dire maltrattare la Natura e sfruttarla senza remore.

Invece di fare della vera ricerca scientifica per cercare delle alternative sostenibili le grandi ditte come Monsanto e BASF hanno preferito distogliere lo sguardo, accecate dai lauti guadagni. Gli effetti a lungo termine delle coltivazioni OGM non erano noti e non si é voluto neanche prenderli in considerazione, questo a discapito della Terra, degli agricoltori e dei consumatori finali. Nonostante le molte proteste e le reticenze espresse a livello globale si é arrivati al punto che, negli U.S.A., gli stati dell’Alabama, della Georgia, del Kentuky, del Mississipi e del Tennesse vedono le loro terre coltivate al 90% con sementi OGM! Nella maggior parte dei casi le terre coltivate a cotone, mais, soia sono OGM da più di dieci anni. Abbastanza a lungo per veder comparire un nuovo tipo di erba infestante: la “Amaranthus Palmeri”, che supera i due metri di altezza e resiste ai diserbanti. Fortunatamente questa nuova difficoltà ha spinto molti coltivatori a tornare alle coltivazioni biologiche Ma i problemi non si limitano ai soli Stati Uniti, che giustamente essendo precursori in molti settori lo sono anche nella scoperta degli eventuali problemi connessi… anche in Svezia si sono avuti problemi con una razza di patata: la Amadea, che ha contaminato il campo di un’altra varietà OGM, la Amflora. BASF é stata obbligata a ritirare la nuova razza di patata OGM.

La Francia si rallegra di meno: di nuove 38 varietà di mais OGM é stata autorizzata la coltivazione…

Ne hanno parlato anche su:

Futura-environnement 4 mars 2010
Futura-environnement 5 mars 2010

Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php

Dossier segreto della Monsanto rivelato dalla stampa britannica «Danni ai topi nutriti con gli Ogm» Test su un nuovo tipo di mais. La società: le anomalie sono normali in un simile campione statistico

LONDRA – Reni più piccoli del normale, anomalie nel sangue che fanno pensare a un serio attacco al sistema immunitario, possibilmente a un tumore. È la prova che alcuni alimenti geneticamente modificati (Ogm) possono a lungo termine essere nocivi all’organismo? Se lo chiede il giornale britannico «Independent on Sunday» pubblicando stralci di un rapporto segreto preparato per il gruppo Monsanto su un tipo di mais ogm che potrebbe presto essere introdotto sul mercato europeo. I topi di laboratorio alimentati con Mon 863, un mais cui è stata aggiunta una

Mais transgenico

tossina per renderlo più resistente, hanno mostrato di avere problemi fisici che secondo diversi esperti sono «estremamente preoccupanti». «Sono risultati che sembrano indicare un grosso problema al sistema immunitario – ha detto all’ Independent Malcolm Hooper, docente di chimica all’università di Sunderland -. Se avessi dati come questi davanti a me concluderei che assolutamente non si può dare il nullaosta affinché questo prodotto arrivi ai consumatori». Ugualmente allarmato Michael Antoniu, professore di genetica molecolare alla scuola di medicina del Guy’s Hospital di Londra: «Da un punto di vista medico – ha detto – questi risultati sono estremamente preoccupanti. Sono rimasto molto sorpreso dalla quantità di anomalie rilevate».

Per la Monsanto, che non vuole rendere pubblico il rapporto perché «contiene informazioni commerciali riservate che potrebbero essere utilizzate dalla concorrenza», nei risultati dello studio, lungo 1.139 pagine, non c’è nulla di sorprendente. Le anomalie nei topi, ha detto un portavoce all’Independent on Sunday, non hanno significato e rispecchiano le normali variazioni all’interno di un gruppo di tale entità. «Se veramente sono tanti gli esperti che hanno dubbi sulla credibilità dei nostri studi avrebbero dovuto esprimerli alle autorità competenti. Dopotutto il Mon 863 non è nuovo. Nove organizzazioni mondiali, dal 2003 ad oggi, lo hanno definito sicuro quanto il mais convenzionale».
Venerdì scorso Gran Bretagna e nove altri Paesi europei hanno votato a favore dell’introduzione del mais transgenico, senza però che sia stato raggiunto il quorum necessario per assicurare luce verde. Secondo l’Independent on Sunday, diversi esponenti del governo sono «talmente preoccupati dai ritrovamenti che hanno chiesto ulteriori informazioni». Il giornale cita anche Beatrix Tappeser, consulente del governo tedesco sugli ogm, secondo la quale «andrebbero svolte altre verifiche per avere la coscienza a posto». L’Europa rimane uno dei principali ostacoli alla diffusione degli ogm, un mercato che globalmente vale secondo gli esperti circa 4,2 miliardi di euro l’anno. Nei Paesi Ue l’opposizione non accenna a diminuire. Stando a una conferenza organizzata la settimana scorsa al Parlamento di Bruxelles dall’Assemblea delle Regioni d’Europa, sono una su tre le Regioni che chiedono di restare «ogm free». Negli Usa la situazione non potrebbe essere più diversa. Secondo alcune stime il 75% dei cibi pronti sul mercato statunitense contiene ingredienti transgenici. Il primo grosso allarme in Europa sulla sicurezza degli ogm era giunto nell’agosto del 1998, quando Arpad Pusztai, del prestigioso Rowett Research Institute di Aberdeen, in Scozia, aveva annunciato che topi nutriti con patate geneticamente modificate avevano riportato problemi al sistema immunitario e accusato un rallentamento della crescita. Era un momento molto delicato per il governo di Tony Blair, che stava cercando di dare al Regno Unito un ruolo portante nella rivoluzione delle biotecnologie. Sembra che due telefonate da Downing Street siano bastate a costringere al silenzio Pusztai, nonché a rovinare la sua carriera.

FUGA DI INFORMAZIONI: AUMENTO DEI PREZZI DEL CIBO PER INCENTIVARE L’APPROVAZIONE DELLE COLTURE OGM IN EUROPA

-DI RADY ANANDA – DissidentVoice –

food bubble 350 300x300 FUGA DI INFORMAZIONI: AUMENTO DEI PREZZI DEL CIBO PER INCENTIVARE L’APPROVAZIONE DELLE COLTURE OGM IN EUROPAIn un incontro nel gennaio 2008, i funzionari commerciali di Stati Uniti e Spagna hanno pianificato come aumentare l’accettazione di alimenti geneticamente modificati in Europa, compreso tramite il gonfiamento dei prezzi sui prodotti di mercato, secondo un’informazione trapelata di un diplomatico americano rilasciata da Wikileaks.

Durante l’incontro, il Segretario di Stato per il Commercio Internazionale, Pedro Mejia, ed il Segretario Generale, Alfredo Bonet, “hanno notato che l’impennata dei prezzi degli alimenti potrebbe incitare una maggiore liberalizzazione sulle importazioni biotecnologiche.”

A quanto pare i commercianti di Wall Street hanno mantenuto la parola. Entro il giugno del 2008, i prezzi degli alimenti si erano alzati in maniera così grave che “The Economist annunciò che il prezzo reale del cibo aveva raggiunto il suo livello massimo dal 1845, l’anno in cui la rivista ne fece il calcolo per la prima volta”, riporta Fred Kaufman in The Food Bubble: How Wall Street starved millions and got away with it [La Bolla Alimentare: Come Wall Street ha affamato milioni e l’ha fatta franca, ndt]

Il picco senza precedenti dei prezzi degli alimenti del 2008 ha causato la fame di 250 milioni di persone in più, spingendo il numero globale oltre il miliardo. Il 2008 è anche stato il primo anno “dal quale sono state misurate tali statistiche, in cui la proporzione della popolazione mondiale senza cibo a sufficienza è aumentata,” afferma Kaufman.

Tutto per incentivare l’accettazione di cibi OGM, e fatto tramite uno schema commerciale dal quale gli speculatori di Wall Street hanno enormemente beneficiato.

Ribellioni di massa in diverse nazioni ne furono la conseguenza, come anche l’investigazione del Comitato di Sicurezza Interna e Affari Governativi del Senato statunitense, che risultò nella scoperta che, sì, la speculazione illimitata sui prodotti alimentari ha causato il forte aumento dei prezzi.

In un commento alla fine del documento, il diplomatico ha inoltre rivelato un certo pessimismo circa l’intenzione della Spagna per aiutare ad introdurre alimenti OGM in Europa:

Questa è stata una discussione alquanto sostanziosa. Tuttavia, è chiaro che mentre la Spagna di tanto in tanto continuerà a votare a favore delle proposte di liberalizzazione biotecnologica, gli spagnoli procederanno cautamente sul problema vista le loro sensibilità interne ed altre azioni ordinarie che la Spagna ha nell’UE.

Tale pessimismo era grandemente infondato, dato che “la Spagna ha piantato l’80% di tutto il mais biotecnologico nell’Ue nel 2009 ed ha mantenuto il suo record con un tasso di adozione del 22% rispetto l’anno precedente”, nota un rapporto del Servizio Internazionale per l’Acquisizione di Applicazioni Agri-biotecnologiche (ISAAA).

I documenti diffusi, che ora sono oltre 1.300, rivelano l’ossessione degli Stati Uniti per l’espansione del mercato biotecnologico:

Un documento conferma l’interesse degli USA nel promuovere alimenti Ogm in Africa, che Richard Brenneman ha descritto come “un significativo punto nell’ordine del giorno del Dipartimento di Stato.”

In un altro documento che descrive la potenziale espansione degli interessi USA verso l’Austria “isolazionista”, viene sottolineato il divieto sui cibi OGM di quella nazione.

Secondo un documento del 2007, l’interesse era sul desiderio del presidente francese Sarkozy di realizzare un divieto sui cibi OGM in linea con il sentimento populista. Secondo la GM Free Regions, la Francia continua a tutt’oggi ad opporsi agli OGM.

In questo documento, il Papa dà apertamente la colpa della fame nel mondo alla speculazione sui prodotti ed ai funzionari pubblici corrotti, rifiutando fino ad ora il sostegno all’uso di alimenti OGM. (Vedere anche il mio articolo del 12 dicembre, “Leaked cables confirm Pope’s distance from GMO debate and limited stance on bioethics.” [Documenti trapelati confermano la distanza del Papa sul dibattito sugli OGM e la limitata presa di posizione sulla bioetica, ndt])

Altro ancora potrebbe essere rivelato nei documenti restanti.

Lo Sciacallaggio Lascia il Mondo Aperto ad una Futura Manipolazione dei Prezzi

La speculazione sui generi alimentari fu resa possibile nel 2000 dal Commodity Futures Modernization Act [Legge sulla Modernizzazione delle Futures sulle Merci, ndt]. Il Senatore tutto fare della deregulation Phil Gramm (Texas) introdusse la legge, co-redatto dalla lobby dell’industria finanziaria e co-sponsorizzato dal Senatore Richard Lugar (Indiana), il presidente del Comtitato per l’Agricoltura.

Mother Jones descrive il clima lesgislativo durante il quale la legge fu approvata:

Come parte di una crociata anti-normativa lunga decenni, Gramm ha spinto una subdola manovra legislativa che ha favorito la strada al crollo multimiliardario dei subprime….Il colpo più scaltro di Gramm a beneficio dei suoi amici nell’industria dei servizi finanziari – amici che gli hanno regalato milioni nel corsi della sua carriera di 24 anni al Congresso – arrivò il 15 dicembre del 2000. allora l’aria era particolarmente tesa a Washington. Solo due giorni prima, la Corte Suprema aveva emanato le sue decisioni su Bush vs Gore. Il presidente Bill Clinton ed il Congresso controllato dai Repubblicani erano bloccati nella resa dei conti del budget. Era il momento perfetto per un Senatore astuto per prendersi gioco del sistema. Mentre il Congresso e la Casa Bianca stavano raggiungendo faticosamente e precipitosamente una legge sulle spese generali da 384 miliardi di dollari, Gramm infilò una misura di 262 pagine chiamata Commodity Futures Modernization Act. 

Quella legge non solo ha permesso il crollo del subprime che ha rovinato l’economia e ha provocato milioni di pignoramenti, ma ha anche permesso agli investitori di Wall Street di aumentare artificialmente il prezzo del cibo.

“I banchieri hanno preso il controllo degli alimenti globali, il denaro andava a caccia di denaro, riducendo alla fame miliardi di persone,” ha chiarito Kaufman.

In seguito ad un anno di investigazione, ha confermato che l’impennata dei prezzi del cibo dal 2005 verso il picco del giugno 2008 non aveva niente a che fare con la catena dei rifornimenti, anzi è stata la conseguenza dello schema di investimenti di Wall Street conosciuto come Commodity Investment Funds [Fondi d’Investimento sui Prodotti, ndt]. Il primo a sviluppare l’idea è stato Goldman Sachs, che ha preso 18 diverse fonti alimentari, compresi bovini, caffè, cacao, mais, suini e frumento, ed ha creato un pacchetto di investimenti. Spiega Kaufaman:

Hanno soppesato il valore dell’investimento di ogni elemento, mescolate e messe insieme le parti in somme, poi hanno ridotto quello che era una complicata serie di cose reali in una formula matematica che poteva essere espressa come una singola manifestazione, in seguito nota come Goldman Sachs Commodity Index [Indice dei Prodotti della Goldman Sachs, ndt]. Poi hanno iniziato ad offrire azioni.

(Kaufman riassume il suo rapporto in questa intervista con Thom Hartmann dello scorso giugno ed in questa intervista a Democracy Now dello scorso luglio.)

Kaufman sottolinea che anche nel 2008, la ConAgra Foods riuscì a vendere il suo settore commerciale ad un fondo speculativo per 2.8 miliardi di dollari. Il gigante a livello mondiale per il commercio del grano e degli OGM, Cargill, ha registrato un balzo dell’85% nei guadagni annuali nel primo trimestre del 2008, attribuito alle merci di scambio ed ad un mercato di biocombustibili in espansione. Lo Star Tribune ha calcolato che la Cargill guadagnava 471.611 dollari all’ora in quel trimestre.

La bolla degli investimenti è scoppiata nel giugno 2008 e “i prezzi sui prodotti aggregati crollò di circa il 60% entro la metà di novembre”, nota Steve Suppan dell’Istituto per le Politiche Agricole e Commerciali. Sebbene la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti introdusse un decreto normativo, “le scappatoie legislative esenteranno almeno il 40-45%” di tali attività commerciali. Cargill sostiene le scappatoie, insieme ad altre multinazionali. Suppan conclude:

Le previsioni che un sistema finanziario sostenibile e trasparente sottoscriva la sicurezza alimentare basata sul commercio non sono buone… Il bilancio per la Commissione di Indagine sulla Crisi Finanziaria appena lanciata dal Congresso, il cui rapporto è previsto per il 15 dicembre [2010], è solo di 8 milioni di dollari. Il bilancio delle lobby di Wall Street per sconfiggere la riforma legislativa finanziaria è finora di 344 milioni…

Il decreto definitivo fu passato a legge nel luglio 2010 (riassunto da New York Times), Commodity Futures Trading Commission [commissione che regola le borse di commercio ed il mercato dei futures, ndt] continua ad emanare nuove regole che teoricamente hanno come scopo la regolazione dei mercati finanziari. “Ma le grandi banche influenzano le norme che regolano i derivativi attraverso una varietà di gruppi industriali”, nota un altro articolo del New York Times.

L’impennata dei prezzi artificiale ha aperto le porte dell’UE ai cibi OGM?

No, infatti, la ISAAA ha notato che : “Sei paesi europei hanno piantato 94,750 ettari di colture biotecnologiche nel 2009, in minore quantità rispetto ai sette paesi ed ai 107,719 ettari del 2008, dato che la Germania ha interrotto la coltivazione.”

Uno sguardi da vicino alle azioni degli stati membri dell’UE riguardo gli OGM dopo il giugno 2008 fornisce alcuni dettagli sulla battaglia dei senza-OGM in Europa:

Nel dicembre 2008, dopo uno iato di 10 anni, l’Italia ha accettato ad aprire dei campi di prova delle colture OGM.

La Repubblica Ceca è diventata il secondo maggior coltivatore di mais biotecnologico nell’UE nel 2008, raddoppiando la superficie coltivata nel 2007. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti lo ha considerato come un obiettivo per gli investimenti non solo in campo agricolo ma anche nello sviluppo dei vaccini.

A livello di UE, “In un apparente inversione a U del suo atteggiamento come funzionario dell’UE tra i commissionari più diffidenti verso gli OGM, il capo del settore ambientale Stavros Dimas” ha redatto delle proposte di legge per altre due varietà di mais OGM, come riportato da Reuters nel dicembre 2008.

Tuttavia, entro il settembre 2008, Galles, Irlanda del Nord e Scozia era tute diventate senza-OGM e sollecitavano l’Inghilterra a fare altrettanto.

Sebbene messa sotto pressione dalla Commissione Europea, l’Ungheria ha rifiutato di rimuovere il suo divieto sui cibi OGM. Il suo diritto sovrano di rifiutare gli OGM, insieme all’Austria, fu più tardi difeso da un voto dell’UE con 20 stati membri a sostegno di tali divieti.

Nel marzo 2009, il Lussemburgo è diventato il quinto paese dell’UE a vietare i cibi OGM, dopo la Francia, l’Ungheria, la Grecia e l’Austria.

Nell’ottobre 2009, la Turchia ha vietato l’importazione di prodotti biotecnologici.

Per aggiornamenti ed un’analisi più profonda delle azioni dell’UE sui cibi OGM, vedere GMO-Free Europe. Gli stati europei gestiscono il problema in maniera diversa rispetto agli Stati Uniti, permettendo alle regioni all’interno di una nazione di mantenere zone senza-OGM. Ogni passo compiuto da una nazione verso l’approvazione degli OGM avanza invariabilmente la resistenza regionale.

Nel 2009 le colture biotecnologiche si espandono a livello mondiale

Sebbene strategia per aumentare i costi del cibo al fine di incitare gli europei ad accettare gli OGM sia fallita, ha funzionato altrove. A livello mondiale, le colture biotecnologiche si sono espanse del 7% nel 2009 rispetto alle cifre del 2008, secondo questo grafico dell’ISAAA:

gm crops 1996 20092 300x196 FUGA DI INFORMAZIONI: AUMENTO DEI PREZZI DEL CIBO PER INCENTIVARE L’APPROVAZIONE DELLE COLTURE OGM IN EUROPA

Infatti, l’ISAAA ha affermato che l’espansione degli OGM è stata dovuta all’impennata dei prezzi del 2008, come ha notato il presidente e fondatore Clive James: “Con la crisi alimentare dello scorso anno, i picchi dei prezzi, la fame e la malnutrizione che affliggono più di un miliardo di persone per la prima volta, c’è stato un passaggio globale dai semplici sforzi per la sicurezza alimentare verso l’autosufficienza alimentare.”

Le nazioni più povere colpite più duramente dalla fame – in Africa ed in America del Sud – sono più vulnerabili agli aumenti dei prezzi. Ma anche dopo il terremoto geologicamente inaspettato in gennaio, i contadini haitiani hanno rifiutato il “dono” di semi OGM di Monsanto. Tuttavia, la pressione maggiore resta in Africa e Cina.

Un futuro di cui diffidare

Sebbene è ormai largamente accettato che la speculazione di Wall Street abbia causato la bolla alimentare, affamando centinaia di milioni di persone, finora i regolatori non sono riusciti a frenare le pratiche che permettono ai bankster internazionali di manipolare i prezzi del cibo.

Intanto, l’industria biotecnologica continua a ripetere il suo mantra per cui gli alimenti OGM possono curare la fame nel mondo. Questo slogan non ha alle spalle la scienza e sembra avere poca influenza nel dibattito dei cibi OGM, specialmente con il Papa che riconosce quello che molti altri affermano: non c’è scarsità di cibo; la fame si è diffusa a causa dell’impennata dei prezzi.

Rady Ananda ha aperto il suo blog nel 2004. Il suo lavoro è comparso su diverse pubblicazioni online e cartacee, compresi i tre libri sulla frode elettorale. Ha trascorso la maggior parte della sua carriera lavorando per avvocati in ricerche, indagini e come paralegale. Si è laureata alla Scuola di Agricoltura dell’Università di Stato dell’Ohio con un diploma di laurea in Risorse Naturali.

Titolo originale: “Leaked Cable: Hike Food Prices To Boost GM Crop Approval In Europe “

Fonte: http://dissidentvoice.org
Link
Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7847


No Ogm – Distrutto campo di mais transgenico

(Pordenone). Il campo è di proprietà di Giorgio Fidenato, presidente dell’Associazione Agricoltori Federati della provincia di Pordenone. Il blitz e’ scattato poco dopo mezzogiorno. Gli attivisti, in tuta bianca, hanno abbattuto le piante alte 2 metri.

Già nel mese di aprile era scattata una denuncia nei confronti della semina illegale avvenuta a Vivaro.

Il campo era stato posto sotto sequestro, ma i tempi di pronunciamento appaiono influenzati dal dibattito politico fra il neoministroexgoverna-tore Galan e il neogovernatoreexmini-stro Zaia. Dal basso, quindi, una risposta immediata che riguarda la dimensione di vita e tutela delle biodiversità che non possono essere vigliaccamente sottomesse al profitto del mercato e della speculazione.

Leggi il comunicato:

Noi oggi ci dichiariamo comunità indigene e ci uniamo alla lotta per la giustizia e la dignità di tutte le comunità che abbiamo incontrato a Cochabamba durante l’Assemblea dei Popoli.

In quell’assemblea è nato un nuovo movimento globale per la giustizia climatica, ecologica e sociale, che si oppone all’imposizione dell’accumulazione e del profitto, della sottomissione e della distruzione come principi ordinatori del mondo.

Di fronte alla tragica crisi globale nella quale tutto il pianeta è stato gettato, nella quale convivono le più spaventose ingiustizie e le più gravi ferite alla Madre Terra e all’umanità che mai si siano viste nella storia dell’uomo, le comunità di tutto il mondo hanno perso ogni pazienza e ogni disponibilità: il tempo della giustizia è ora, ovunque.

È una storia viva, quella che raccontiamo: fatta di miliardi di vite e di sogni che scorrono, che sono vivi solo tutti insieme in pari dignità e in nessun altro modo.

È una storia che non parla di produrre ma ri-generare, non di consumare e usare ma di godere e condividere.

È una storia di beni comuni e di comunità.

È la storia della Madre Terra, di tutti noi e dei nostri diritti che da troppo tempo sono calpestati dalle esigenze prepotenti di un potere e di una produzione che non vivono mai fra noi se non per comandare e per torcere la vita ai loro bisogni.

Oggi siamo qui per ribellarci a una delle tante violenze che vengono esercitate.

Una violenza vigliacca e pericolosa, che è la materializzazione biologica del capitalismo più sfrenato:

la capitalizzazione e lo sfruttamento del bios nella sua materialità primitiva e fondamentale, partendo dalla radice più profonda, dal bisogno primario e assoluto per antonomasia. Il cibo. E la Terra.

Così scrivevamo quando il 25 Aprile scorso venimmo ad opporci alla semina degli OGM, accogliendo l’invito pressante della comunità rurali di tutto il mondo riunite ne La Via Campesina: quelle stesse comunità che vivono sulla loro pelle tutte le conseguenze ambientali e sociali della tecnoagricoltura che non ha altra ragione se non il profitto.

Ma la Terra non è solo una manciata di silicati, nitrati e vari elementi. Nella Terra affondano le radici di una comunità, la sua cultura che si intreccia con le sue proprie colture. Un intreccio che viene depredato e spezzato da una tecnologia standardizzata e arrogante.

La Terra, la ricchezza e la complessità dell’ecosistema che ci vive, sono la possibilità stessa della vita e del benessere.

Eppure ancora una volta l’ecosistema, la Terra, la vita, il Bios stesso di tutti noi, di un intero territorio, di intere comunità, vengono messi tacitamente a disposizione del capitale e del profitto, senza nessuna partecipazione, senza nessuna possibilità che siano le donne e gli uomini che appartengono a quel Bios, e ai quali quel Bios appartiene, a decidere.

Non è solo una questione di carte bollate e di pareri ministeriali, mentre si consumano i giochi di equilibrio fra il neoministroexgoverna-tore Galan e il neogovernatoreexmini-stro Zaia, e quindi fra le forze di governo; non è una questione di magistrati – che pure nulla hanno fatto dal 25 Aprile, quando presentammo un esposto chiedendo di individuare e distruggere le semine – né di Unione Europea, la cui Commissione ha accordato un accesso ufficiale alle companies biotech ma non ai movimenti anti-ogm e il cui parere pro-MON810 è viziato e ridicolo.

È una questione della vita stessa che si ribella. Non è più tempo di subire le Bhopal e i Porto Marghera, i veleni nell’acqua, nell’aria e nel cibo. Non è più tempo di essere aggrediti continuamente in ogni aspetto della vita da questa violenza continua e arrogante.

È il tempo di disobbedire, di ribellarsi, di sottrarsi, di costruire giustizia ambientale e sociale in ogni comunità, per tutti e per ciascuno.

La costituzione materiale di questo paese non è mai stata così distante dai desideri e dai bisogni di vita di tutti e di ciascuno: non l’abbiamo scelto noi, così come non abbiamo scelto di vivere in un teatro dove la democrazia è una rappresentazione, dove il potere di decidere è sempre altrove, sempre distante, mai veramente nelle nostre mani.

Non l’abbiamo scelto noi. Non abbiamo mai avuto scelta.

Però ce la prendiamo ora, con i movimenti di tutto il mondo, e scegliamo di alzare la testa. Ya Basta!.

Per questo non aspettiamo oltre gli equilibrismi e i tatticismi che intanto lasciano scorrere il tempo e rendono sempre più reale il pericolo di inquinamento genetico: i geni non sono a disposizione, la Terra non è a disposizione, la vita non è a disposizione.

Solo dei pazzi ridicoli, oltretutto potrebbero pensare di competere usando gli OGM: qualunque barbaro può entrare nel tunnel di proprietà della Monsanto, o della Bayer, dell Basf, della Singenta, devastare un territorio imponendogli colture ed equilibri idrici innaturali, renderlo fradicio di pesticidi e diserbanti – obbligatori con gli ogm – e poi abbandonarlo e muoversi altrove. Una corsa al ribasso come quella della precarietà e dei diritti divorati dal profitto che vede tutti perdenti, ma prima di tutti chi non ha milioni di chilometri quadrati da mettere sul piatto.

Un nomadismo da predoni che non possiamo tollerare, né qui né altrove.

Lo stesso nomadismo affamato e la stessa logica che ci vuole schiavi precari ovunque, preda della crisi e obbligati a cedere al ricatto e subire ogni cosa.

Non possiamo tollerarlo, né qui né altrove.

La contaminazione da OGM è un cavallo di Troia, talmente ben conosciuto dalle multinazionali biotech che ora, per limitarla dove la pubblica opinione ha bisogno di essere tranquilizzata, ripropongono la tecnologia terminator – quella che rende i semi sterili.

Un cavallo di Troia per colonizzare, controllare, appropriarsi, rendere inevitabile l’utilizzo dei loro semi protetti da copyright.

Non è possibile trattenere gli OGM. Una volta che introduci una nuova forma di vita nell’ambiente non c’è più modo di richiamarla indietro.

Non è possibile trattenere il vento.

Non è possibile trattenere il trasporto di semi da parte di uccelli, api e altri animali.

Non è possibile, perché il vento e gli animali fanno parte della Madre Terra.

Ma anche noi, noi tutte e tutti, ne facciamo parte: e non è possibile trattenere nemmeno noi, i milioni che andremo verso Cancun passando da ogni tetto battuto dal sole, da ogni corso d’acqua, da ogni campo, per l’indipendenza alimentare e l’agricoltura di prossimità.

Andiamo a Cancun gridando forte che la vita si sottrae alla violenza dell’accumulazione e del profitto: giù le mani dalla vita della Madre Terra, di tutti e di ciascuno.

Ci andremo riconoscendo di esserci già, potenziando in una costruzione corale ogni storia di conflitto e di costruzione del comune sulla nostra terra.

Scrivevamo il 25 Aprile..

“Ci saremo, duri e determinati come il legno degli alberi, per fare tana libera tutti, per affermare il diritto e il desiderio delle comunità di riappropriarsi del territorio e restituirlo alla vita anziché al mercato. Il diritto e il desiderio di averne cura come un bene comune, per tutti.

Il diritto e il desiderio di uscire dal girone infernale delle colture transgeniche che devastano il pianeta, avvelenano la terra e le acque, e sono tra le principali cause dei cambiamenti climatici”.

Il clima cambia, la terra si secca, l’acqua è privata: Ya Basta! Via dalla terra!

A Vivaro come a Cancun, 9 Agosto 2010.

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/No-Ogm-Distrutto-campo-di-mais-transgenico/5543